Per l'analisi delle problematiche idrauliche connesse ai corsi d'acqua ci si è basati essenzialmente sugli elaborati dell’Autorità di Bacino di Puglia (PAI) e degli studi a corredo del PPTR della Regione Puglia.
Le Aree a Pericolosità Idraulica sono state suddivise in:
- Aree ad Alta probabilità di Inondazione (A.P.): porzioni di territorio soggette ad essere allagate per eventi di piena con tempo di ritorno inferiore o pari a 30 anni;
- Aree a Media probabilità di Inondazione (M.P.): porzioni di territorio soggette ad essere allagate per eventi di piena con tempo di ritorno compreso tra 30 e 200 anni;
- Aree a Bassa probabilità di Inondazione (B.P.): porzioni di territorio soggette ad essere allagate per eventi di piena con tempo di ritorno compreso tra 200 e 500 anni;
Le Aree a Pericolosità Geomorfologica sono suddivise in:
- Aree a Pericolosità di Frana Molto Elevata (P.G. 3): porzioni di territorio interessate da fenomeni franosi attivi o quiescenti;
- Aree a Pericolosità di Frana Elevata (P.G. 2): porzioni di territorio caratterizzate dalla presenza di due o più fattori geomorfologici predisponesti l’occorrenza di instabilità di versante e/o sede di frana stabilizzata;
- Aree a Pericolosità di Frana Media e Moderata (P.G. 1): porzioni di territorio caratterizzate da bassa suscettività geomorfologica all’instabilità.
Il Rischio Idrogeologico è una grandezza che mette in relazione la pericolosità, intesa come caratteristica di un territorio che lo rende soggetto a fenomeni di dissesto (frane, alluvioni, ecc.) e la presenza sul territorio di elementi vulnerabili.
Il P.A.I. suddivide le aree a rischio idrogeologico in:
- Aree a Rischio Moderato R1: per il quale i danni socio-economici sono marginali;
- Aree a Rischio Medio R2: per il quale il danno arrecato agli edifici ed alle infrastrutture non nuoce all’incolumità delle persone o alle attività economiche;
- Aree a Rischio Elevato R3: per il quale sono riscontrati danni alle persone, agli edifici, al patrimonio ambientale ed alle attività socio economiche;
- Aree a Rischio Molto Elevato R4: per il quale il danno agli edifici è grande e determina la perdita di vite umane con la totale paralisi delle attività socio-economiche.
Sono due le aree del territorio molese che sono perimetrale dal PAI, ovvero la lama Sant'Antonio e la lama San Giuseppe. Queste sono considerate entrambe ad alta pericolosità Idraulica (AP) e poiché si collocano all’interno dell’area urbana sono classificate a rischio molto elevato (R4).
La presenza di due aree a rischio molto elevato all’interno dell’abitato deve indurre cautela nelle trasformazioni in prossimità delle stesse. È’ opportuno identificare in conformità con le norme tecniche del PAI delle fasce di rispetto tali da assicurare la sicurezza idraulica.

Nella TAV. 8 sono inoltre evidenziate tre zone a criticità idraulica, soggette ad allagamenti durante i periodi di pioggia:
- La prima corrisponde al sottovia ferroviario di via Manzoni e risale via S.Onofrio e viale Enaudi fino a superare l’intersezione con via Ricciotto Canudo.
- La seconda interessa via San Sabino, da via N. Uva fino a via Monsignor Tonino Bello: è importante ricordare che su questo tratto di strada insistono le aree di accoglienza e di ammassamento del Palazzetto dello Sport.
- La terza zona è ubicata invece in una parte periferica della città ed è individuata dal sottovia ferroviario in contrada Scannacinque.
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